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Il 1° ottobre ormai è arrivato, ed entrerà in vigore la nuova patente a punti per le aziende operanti nei cantieri edili.
Questo innovativo sistema di valutazione è stato introdotto con l’obiettivo di migliorare la sicurezza sul lavoro e promuovere pratiche aziendali responsabili.
Ogni azienda riceverà inizialmente 30 punti, con la possibilità di accumularne ulteriori attraverso investimenti in sicurezza e formazione del personale. La patente a punti sarà obbligatoria per tutte le imprese che operano nei cantieri edili e prevede sanzioni severe in caso di infortuni gravi o violazioni delle normative di sicurezza. Le aziende che dimostreranno un impegno costante nella prevenzione degli incidenti e nella formazione continua del personale potranno beneficiare di incentivi e riconoscimenti.
Questo sistema rappresenta un passo significativo verso la creazione di un ambiente di lavoro più sicuro e sostenibile, incentivando le aziende a investire nella sicurezza e nella formazione dei propri dipendenti. Invitiamo tutte le imprese del settore a prepararsi adeguatamente per l’entrata in vigore della nuova normativa.
Le aziende potranno avviare le procedure per ottenere la patente a crediti, continuando le proprie attività lavorative, e saranno supportate durante l’intero processo di rilascio e prima applicazione.
Secondo alcuni dati, le aziende interessate sono 832.500.
Le nuove regole Il sistema prevede un massimo di 100 punti. Al momento del rilascio, l’azienda riceve 30 punti; ulteriori 30 possono essere attribuiti in base alla storia dell’azienda, mentre altri 40 possono essere guadagnati attraverso investimenti o attività di formazione sulla salute e sicurezza.
Per poter operare nei cantieri, è necessario disporre di almeno 15 punti. In caso di infortunio mortale, l’azienda perde 20 crediti (che possono aumentare fino a 40 se ci sono più vittime), 15 crediti per inabilità permanente al lavoro e 10 crediti per malattie professionali. Il decreto attuativo introduce l’obbligo della sospensione della patente fino a 12 mesi in caso di infortunio mortale attribuibile a “colpa grave” dell’impresa, rafforzando anche il ruolo dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriali (Rls/Rlst).
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