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400 miliardi alle imprese, garanzia statale e tasse sospese.
I propositi ci sono: “liberare una potenza di fuoco” in miliardi utile per fronteggiare l’emergenza COVID-19, però, gli sforzi finanziari del governo devono fare ancora i conti con la macchinosità dei procedimenti. Di seguito alcuni punti fondamentali del DL liquidità.
I) Fisco. Sospensione per due mesi dei versamenti di tasse e contributi. Intervento da quasi 10 miliardi di euro, sommato alle misure del CuraItalia. I versamenti successivamente pagati o in unica soluzione a giugno oppure spalmate in cinque rate. La misura è legata al calo effettivo del fatturato che a marzo e ad aprile di quest’anno dovrà essere del 33% rispetto allo stesso mese del 2019 per le aziende con ricavi fino a 50 milioni di euro e del 50% oltre tale soglia, i Cali del fatturato dovranno essere certificati. Per le aziende che non rientrano in questi parametri le scadenze di marzo rinviate con il CuraItalia dovranno comunque essere pagate entro il 31 maggio, anche se il lock down è ancora in atto. Ci sono poi casi come l’ulteriore rinvio al 16 aprile dei versamenti inizialmente previsti per il 16 marzo e rinviati al 20 dello stesso mese. Sono previsti anche sconti su acconti, infatti, nessun effetto sul bilancio ha anche il pagamento degli acconti di giugno con il metodo previsionale, ossia basato su quanto ci si aspetta di guadagnare quest’anno e non su quanto pagato nel 2019. Le imprese applicherebbero il metodo previsionale.
II) Liquidità imprese. Un torrente di liquidità che però rischia di non riuscire ad arrivare rapidamente ai rubinetti delle aziende. L’impalcatura di sostegno dovrà prima ottenere il via libera della Commissione Ue. Non esattamente un provvedimento a burocrazia zero, anche se le istruttorie saranno semplificate. Si può, quindi, ipotizzare che solo i piccoli commercianti, partite Iva, ditte individuali potranno aspirare a prestiti immediati. Fino a 25 mila euro infatti la copertura pubblica è al 100% e non prevede procedura di valutazione del Fondo di garanzia per pmi. da analizzare poi ci sono i costi, infatti le commissioni annuali dovute dalle imprese per il rilascio della garanzia Sace sono per le pmi di 25 punti base durante il primo anno, 50 punti base durante il secondo e terzo anno, 100 punti base durante il quarto, quinto e sesto anno. E raddoppiano per le altre.
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Link gazzetta ufficiale Dl Liquidità 08/04/2020
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